Roberto Devereux a Parma: ovazioni alla “Regina” Mariella Devia.
Mariella Devia, Sonia Ganassi e Stefan Pop decretano il successo della produzione.
Ben 178 anni son passati dalla messa in scena del Roberto Devereux di G. Donizetti al Teatro Regio di Parma.
di Salvatore Margarone
Dei tre melodrammi donizettiani ispirati alla figura di Elisabetta è questo il più riuscito, anche in virtù dell’efficace concisione del libretto. Il personaggio della Regina Elisabetta nel Roberto Devereux è tutt’oggi considerato, assieme a Norma di Bellini, una delle maggiori caratterizzazioni femminili del melodramma romantico pre-verdiano.
L’opera donizettiana ritorna in grande stile sul palcoscenico del Regio di Parma gremito per l’occasione fino all’inverosimile.
Sono di Monica Manganelli le scenografie che avevano già esordito nella produzione del Teatro Carlo Felice di Genova due anni fa. Nella sua semplicità fatta di tavole di legno a mo’ di palco sul palcoscenico, rievoca quel teatro shakespeariano dove sono i personaggi che lo calcano ad essere al centro dell’attenzione. Scenografia fatta da tanti piccoli dettagli che risaltano agli occhi proprio per la purezza della loro creazione, accorgimenti che arricchiscono il palcoscenico illuminati dalle luci curate con sapienza da Luciano Novelli.
Completa il tutto Gianluca Falaschi, che ha creato sontuosi e bellissimi costumi di finissima fattura sartoriale, scomodi come lo erano all’epoca ma di grande impatto visivo.
La regia è di Alfonso Antoniozzi, genio odierno, che riesce ad imbastire in maniera eccelsa la trama del dramma musicale senza dover ricorrere a stratagemmi fastidiosi, esaltando le caratteristiche dei singoli personaggi che risultano perfettamente collocati nella narrazione.
Con queste premesse non poteva che esserci un cast di tutto rispetto per la resa perfetta di questo spettacolo: la divina Mariella Devia è sua maestà Elisabetta d’Inghilterra, Stefan Pop è Roberto Devereux e Sonia Ganassi è Sara. Un trio strabiliante, eccelso per bellezza vocale, amalgama e pathos.
La voce di Mariella Devia è fresca, svettante, per nulla intaccata dal tempo e brillante di luce propria, con la quale risolve i più impervi passaggi nelle arie di quest’opera. La sua interpretazione è da brividi: cattura l’attenzione dello spettatore e lo proietta dentro l’animo controverso e combattuto del personaggio, in quel dissidio interiore che spingerà la protagonista ad abdicare. Non ci sono parole per descrivere la bellezza del canto di Mariella in questo Devereux, che porta l’ascoltatore alle lacrime sul finale dell’opera con la sua toccante interpretazione di “Quel sangue versato al ciel s’innalza”. La Devia è un unicum con la musica donizettiana, tra cantabili, filati e impeti improvvisi. Una Regina di altissimo rango che ricorderemo e rimpiangeremo.
Quanto mai appropriato il Roberto Devereux di Stefan Pop: squillo, impeto e pathos segnano il suo successo nell’opera. Il giovane tenore, accanto a Mariella Devia è a suo agio, sa di poter dare tutto se stesso perché ha una dea accanto sulla scena. Stefan è un leone ruggente sul palcoscenico, non si risparmia un momento nella sua interpretazione; mirabile ed acclamata è stata la sua interpretazione di “Come uno spirto angelico” e “Bagnato il sen di lacrime”. Il timbro, la facilità in acuto e la sicurezza in tutta la sua estensione vocale, fanno di questo tenore un fiore all’occhiello tra i tenori del panorama mondiale. Bravo!
Non da meno la grande Sonia Ganassi, nei panni di Sara, bel colore vocale e bella estensione, ma è il fraseggio che colpisce maggiormente in questa serata. E’ uno tra i mezzosoprano migliori del momento, non delude mai le aspettative, è elegante e sicura nel suo personaggio. Osannata giustamente dal pubblico in delirio, esce vittoriosa da questa performance in uno stato di grazia vocale che si ricorderà a lungo.
Ottimo anche il Duca di Nottingham interpretato da Sergio Vitale, dalla voce puntata e rotonda che si amalgama perfettamente con la Ganassi, nel duetto del terzo atto.
Ricca di intenti la direzione di Sebastiano Rolli, che ha guidato l’Orchestra dell’Opera Italiana con raffinatezza, piglio e gusto musicale. Belli i tempi staccati in questa serata, qualche scollamento con il palcoscenico, come ad esempio all’inizio dell’aria di Roberto Devereux (Come uno spirito angelico) che risolve grazie alla prontezza di Stefan Pop che ne riprende il tempo. L’emozione qualche volta gioca brutti scherzi, specie quando si è immersi in uno spettacolo di cotanta grandiosità.
Completano il cast di questa produzione il bravo tenore padovano Matteo Mezzaro (Lord Cecil), sicuro sulla scena, dal bel timbro vocale, non è sfuggito ad un orecchio attento anche se in una parte minore; Ugo Guagliaro (Sir Gualtiero Raleigh), Andrea Goglio (un paggio), Daniele Cusari (un familiare di Nottingham).
Ottimo il Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani , presente e preciso con pianissimi invidiabili.
Grandi ovazioni del pubblico salutano calorosamente sua maestà Mariella Devia, regina indiscussa del bel canto ed il resto del cast, in una festosa domenica parmense uggiosa.
La recensione si riferisce alla recita del 18 marzo 2018.
Photo©RobertoRicci
ROBERTO DEVEREUX
o il Conte di Essex
Tragedia lirica in tre atti. Libretto di Salvadore Cammarano, dalla tragedia Elisabeth d’Angleterre di Jacques Ancelot
Musica
GAETANO DONIZETTI
Revisione a cura di M. Parenti
Casa Ricordi srl, Milano
Personaggi e Interpreti
Elisabetta, regina d’Inghilterra
MARIELLA DEVIA
Sara, duchessa di Nottingham
SONIA GANASSI
Roberto Devereux, conte di Essex
STEFAN POP
Il Duca di Nottingham
SERGIO VITALE
Lord Cecil
MATTEO MEZZARO
Sir Gualtiero Raleigh
UGO GUAGLIARDO
Un paggio
ANDREA GOGLIO
Un familiare di Nottingham
DANIELE CUSARI
Maestro concertatore e direttore
SEBASTIANO ROLLI
Regia
ALFONSO ANTONIOZZI
Scene
MONICA MANGANELLI
Costumi
GIANLUCA FALASCHI
Luci
LUCIANO NOVELLI
Maestro del coro
MARTINO FAGGIANI
ORCHESTRA DELL’OPERA ITALIANA
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova
In coproduzione con Teatro Regio di Parma, Teatro La Fenice di Venezia
Spettacolo con sopratitoli
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